La propaganda jihadista online passa attraverso le donne

Le donne che diffondono contenuti pro-Isis sui social sono “il collante che tiene insieme la rete” dei jihadisti online. È quanto emerge da uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Miami, che ha misurato l’importanza delle sostenitrici femminili dell’autoproclamato Stato Islamico per quanto riguarda la propaganda in rete.

La ricerca, pubblicata sulla rivista Science Advances, si basa sull’analisi dei contenuti pro-Isis di VKontakte, social network russo con oltre 360 milioni di utenti. Mentre Twitter e Facebook eliminano immediatamente questo tipo di pubblicazioni, VKontakte lo fa in modo molto più sporadico, e ciò lo rende adatto all’indagine.

Per trovare i dati di cui avevano bisogno, i ricercatori hanno scandagliato diversi hashtag, in modo da rintracciare pagine di gruppi che esprimessero esplicitamente il loro sostegno allo Stato Islamico postando materiale propagandistico.

Dopodiché gli studiosi hanno individuato i singoli membri di tali gruppi. Alla fine sono riusciti a ottenere informazioni su circa 42mila persone, di cui il 40 per cento erano donne.

I ricercatori hanno quindi mappato le relazioni tra i vari individui, alla ricerca della cosiddetta “betweenness centrality”, un indice che misura quanto un individuo è “centrale” all’interno dei social network.

Per esempio, se qualcuno ha 100 amici su Facebook e ciascuno di questi amici fa parte di un diverso gruppo sociale, come un’associazione sportiva o un circolo di lettura, allora la betweenness centrality di quella persona è alta, dal momento che tale individuo funge da connessione tra diversi gruppi di persone che normalmente non interagirebbero l’una con l’altra.

Lo studio ha scoperto che, in media, le donne avevano una maggiore betweenness centrality degli uomini. “Le persone con un’alta betweenness centrality sono importanti dal punto di vista della divulgazione delle conoscenza”, ha detto Stefan Wuchty, a capo del team di ricercatori. In sostanza, le donne giocano un ruolo centrale nella diffusione della propaganda estremista, unendo le persone e incanalando fondi.

E non è detto che ciò si limiti al web. Un’inchiesta durata un anno dell’emittente televisiva britannica Channel 4 ha rivelato una cellula segreta di donna musulmane con un ruolo particolarmente importante nel reclutare aspiranti jihadisti attraverso incontri su invito che si svolgevano in locali nascosti.

I ricercatori ammettono che lo studio ha però dei limiti, dal momento che i contenuti pro-Isis su VKontakte non sono rappresentativi di tutto la macchina di propaganda del gruppo. Ma sperano che le loro scoperte sollevino delle domande sul ruolo delle donne nello sviluppo di una rete estremista.

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